Una vita di competizioni e record e sentire sempre l’emozione del primo giorno. Gianluca è anche questo, “ormai ci siamo” ci racconta nell’ultimo contatto telefonico “la preparazione e la condizione fisica sono ottimali, l’attrezzatura è revisionata e pronta, il team di assistenza ha già preparato le bombole. Non resta che un piccolo particolare…le condizioni meteo, o meglio, le condizioni del mare”.
E già, perché dopo oltre 70 giorni di mare calmo e piatto con condizioni perfette, in questa settimana sulla Liguria si sta abbattendo la prima perturbazione dell’anno che ha già provocato frane e smottamenti dalle Cinque Terre (SP) a Noli (SV) abbracciando di fatto tutta la Liguria.
Già gli allenamenti di ieri hanno permesso di capire che, in queste situazioni meteo-climatiche, gestire la sicurezza con due metri di onda con un’immersione impegnativa come quella in programma sia per l’atleta che per lo staff è davvero troppo.
Non resta quindi che sperare in queste ultime 24 ore che ci separano dal record, che il Dio del Mare decida di placare, almeno per qualche ora la furia delle onde!
Scooter a parte, questa prova di Gianluca rappresenta due primati assoluti per gli “addetti ai lavori”: la discesa a testa in giù, abbandonata nelle competizioni di assetto variabile e “No Limits” già agli inizi degli anni ’90 e l’utilizzo della maschera. Entrambi infatti rappresentano due fattori limitanti, il primo perché la compensazione è facilitata quando si scende con la testa posta verso l’alto in quanto l’aria naturalmente si sposta verso l’alto, mentre il secondo per la necessita di compensare la maschera e quando il volume di aria a queste quote è davvero minimo!
Questo sottolinea come Gianluca, benché il record AIDA sia oggi a -214,12 metri (Herbert Nitsch), sia potenzialmente in grado di valicare anch’egli il limite dei 200 metri con una discesa a testa in sù, con l’utilizzo di una slitta performante e con l’utilizzo di “Fluidgoogle”.