Recuperati dagli abissi i motori dell’Apollo 11.

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L’impresa titanica, fortemente voluta, promossa e finanziata dal fondatore e CEO di Amazon, Jeff Bezos, è stata portata a compimento nei giorni scorsi dall’equipe del “Seabed Worker”, che dopo 44 anni hanno riportato in superificie, da quasi 4.000 metri di profondità, due dei cinque motori F-1 del razzo Saturn V che nel lontano 1969 portò sulla Luna Neil Armostrong, Edwin Aldrin e Michael Collins.

Il Seabed Worker

E sebbene Bezos fosse impegnato nella sua azienda, al momento opportuno ha raggiunto la nave nel mezzo dell’Atlantico per le ultime fasi, e affidando al suo blog le emozioni della scoperta: “E’ stata una avventura incredibile. Abbiamo visto un universo sommerso da meraviglia, un giardino marino con sculture fatte da pezzi contorti dei motori del Saturn”.Settimane di lavoro compulsivo, che ha visto la partecipazione di una squadra di tecnici di alto valore, già protagonisti di numerose spedizioni di alto valore, come il ritrovamento della ruota del timone principale del Titanic.

Adesso i due propulsori sono in viaggi verso Cape Canaveral, in Florida, dove verranno restaurati e riassemblati per poter essere esposti al pubblico, presumibilmente uno nel museo Smithsonian dello Spazio a Washington e l’altro a Seattle.

I lavori serviranno anche per dissipare gli ultimi dubbi riguardo l’appartenenza all’Apollo 11, mancano infatti i numeri di serie che sono andati letteralmente fusi e quindi bisogna procedere all’autentica attraverso le specifiche costruttive.

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