EudiShow: tempo di bilanci.

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Lasciata sedimentare un po’ la “polvere” da Fiera, eccoci il giorno dopo la chiusura del Salone Europeo della Subacquea, a tracciare un bilancio dell’evento.

Ecco le pagelle, vediamo chi sale:

–          Le aziende che sono tornate.

–          Il pubblico che ha partecipato agli oltre 150 appuntamenti in calendario.

–          I relatori, i fotografi, i commentatori, i giornalisti che ogni anno presentano nuovi progetti.

Chi scende:

–          Le aziende che ancora una volta sono state “al palo” con gli stand ma che sono passate ugualmente in fiera con i propri rappresentanti.

–          L’organizzazione: 18 euro per il parcheggio sono effettivamente troppi!

–          La durata: 4 giorni sono davvero eccessivi con un venerdì da dimenticare e un lunedì da cancellare sui biglietti staccati.

–          Gli stand istituzionali. Troppe assenze!

In generale, dopo l’edizione “flop”, soprattutto come atmosfera, registrata l’anno scorso a Milano, quest’anno è parso di vedere un ottimismo diffuso in termini di ripresa. Gli stand più piccoli, radunati tutti in un capannone hanno permesso di far percepire comunque una maggiore affluenza di pubblico, anche se, stando ai dati, sembra che sia stata comunque significativamente superiore a quella dell’edizione passata.

Bologna sicuramente è una piazza migliore, sia come atmosfera che come posizione, essendo uno “snodo” importante nei collegamenti, offrendo quindi, dall’aereo al treno, all’auto, molteplici soluzioni per poter partecipare al meglio. Ancora una volta però l’Eudi è rimasto un po’ lontano dalla realtà locale ed extra-settore, non riuscendo a bucare i media oltre le solite riviste e blog, con una città che, sebbene avvezza a più importanti fiere, e questo bisogna dirlo, non è stata minimamente coinvolta con l’organizzazione, mancando anche le pur banali locandine per raggiungere al meglio la fiera.

Il ritorno ad una fiera “autonoma”, lontana da “contaminazioni” tra “BIT”, pescatori con la canna, gommonauti etc. etc. ha sicuramente omogeneizzato organizzatori e pubblico e personalmente spero che si continui su questa strada anche l’anno prossimo.

Gli eventi che mi hanno visto dalla parte dei relatori sono andati bene, merito soprattutto dei contenuti, in primis, il libro di Luisa Cavallo, che mi ha visto sul palco assieme a Edoardo Pavia, Maurizio Chines, Stefano Gargiullo, Enzo Incontro. E poi per la tavola rotonda sulla “Legge della Subacquea” sulla quale tornerò a breve con un post-relazione dedicato. Ottima risposta di pubblico anche sull’evento sulla comunicazione all’Area Master con una serie di preziosi contatti che spero possano tradursi a breve in altrettanti interessanti corsi.

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