William Trubridge attraverso l’Arco del Blue Hole, Dahab

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William Trubridge scende ad oltre 60 metri e attraversa l’arco di Dahab senza l’ausilio di pinne. Un video da vivere #senzarespiro

A poco più di un’ora da Sharm el Sheikh vi è Dahab, quello che era originariamente un villaggio beduino ora è una meta subacquea per certi versi diversa dalla vicina Sharm, non fosse altro che per un’atmosfera più soft!

È a Dahab che c’è una delle maggiori attrazioni per i subacquei: il Blue Hole, un’apertura quasi circolare, larga 150 metri che raggiunge la profondità di 120 metri.

Assieme al Dean’s Blue Hole delle Bahamas (che abbiamo già visto in un precedente video) e al Great Blue Hole in Belize, rappresenta uno dei soli 3 Blue Hole esistenti al mondo, voragini azzurre che racchiudono biodiversità davvero uniche, veri e propri paradisi dei sub.

La grande attrattiva del Blue Hole di Dahab, è il passaggio tra lo spazio chiuso e il mare aperto, rappresentato da una frattura del reef (terremoto?) che a circa 55 metri di profondità si apre in un maestoso arco ricoperto da un soffitto di soffici coralli e che si estende per 26 metri.

In una ricostruzione in 3D potete ammirare lo splendore di questo passaggio che purtroppo ha anche una cattiva fama, tanto da meritarsi il nefasto soprannome di “Diver’s Cemetery”, sono infatti moltissimi, una settantina ma quasi sicuramente si sfiora il centinaio, i subacquei con autorespiratore che sono scomparsi nel tentativo di passare dalle acque confinate al mare aperto.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=h[/youtube]

Le cause sono molteplici, dalla quota, a rischio narcosi d’azoto, all’apertura dell’arco, la cui angolazione d’entrata rende difficile la sua individuazione, alla presenza di una forte e continua corrente contraria.

Ma noi vogliamo occuparcene dal punto di vista strettamente apneistico.

Il primo ad aver passato l’arco con un solo respiro fu il nostro Umberto Pelizzari, che scese con bi-pinne e maschera mentre fu il canadese William Winram il primo a compierne il passaggio senza pinne, il primo giugno del 2007.

Una prova strabiliante se si pensa non solo alla difficoltà della prova, 55m + 26m, e la risalita ma anche in relazione al fatto che allora il record era di 81 metri in questa disciplina seguito un anno dopo dal neo-zelandese William Trubridge, allora fresco del primo record mondiale nella specialità, realizzò anche un video davvero superlativo, che sebbene datato 2008 e largamente diffuso sui siti di apnea, merita di essere citato, non fosse altro per il gesto sportivo, l’eleganza della rana subacquea di Trubridge, che insegna che apnea significa in primis sentirsi acqua.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=hrXQbucZUDA?fs=1&hl=it_IT&rel=0[/youtube]

 

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One comment

  1. Pingback: William Trubridge: 100 metri in assetto costante senza pinne

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