Ogni anno, tra Natale e il 1°Gennaio, si organizzano sempre più bagni di fuori stagione dai tradizionali come la gara di nuoto nel Serpentine River in Hyde Park di Londra (fin dal 1961) al lago Orankek di Berlino, ai più recenti che hanno contagiando anche moltissime località italiane.
Un bagno altamente scenografico dove, se si è a posto di coronarie e il pranzo natalizio è stato ben digerito, i rischi sono minimi: l’impatto con l’acqua fredda, magari anche quelle di un lago ghiacciato non è così devastante come possa sembrare, se infatti la temperatura esterna, magari dove sferza anche un bel vento che porta anche la temperatura percepita al segno meno sul termometro, il tuffo nell’acqua che viaggia in un range dai 0 ai 4°C in lago ghiacciato, fino a 12-13°C in mare, diventa addirittura un sollievo.
Non bisogna tuttavia superare i 2-3 minuti oltre i quali infatti si incomincia ad andare incontro ad ipotermia.
Se ormai il bagno è un evento da tutta la stagione, anche avventurarsi in immersione con le bombole sotto i ghiacci non è più una cosa riservata ad una ristretta elitè di persone e ogni anno aumentano sempre di più i partecipanti degli stage e finalmente anche gli apneisti incominciano ad essere accettati e a partecipare.
Organizzare un’apnea sotto ghiaccio resta tuttavia molto pericoloso e bisogna adottare numerosi accorgimenti e sistemi di sicurezza studiati appositamente.
Se non si improvvisa in mare, ancora meno deve essere lasciato al caso in una situazione così estrema.
L’immersione sotto il ghiaccio va fatta solamente in laghi ben conosciuti dove abbiamo già effettuato immersioni estive e dove pertanto conosciamo perfettamente i tipi di fondale e la loro conformazione, oppure accompagnati da Istruttori a conoscenza del luogo.
L’attrezzatura oltre ad essere costituita da materiali adatti a proteggerci dal freddo e da un possibile scivolone sul ghiaccio, deve comprendere una serie di oggetti che appartengono anche mondo dell’alpinismo.
- Motosega in perfette condizioni,
non deve perdere olio o benzina per evitare l’inquinamento. Il ghiaccio infatti può andare dai 10 centimentri fino ai 50-60 centimentri.
Piccone e badile.
Paletti in legno e fettucce per delimitare i buchi e relative assi, gomme o moquette, da sistemare attorno ai buchi per evitare di scivolare.
Chiodi da ghiaccio, almeno 4, per fissare le sagole guida.
Minimo 70 mt. di sagola guida galleggiante arrotolata su un avvolgisagola appesantito. La sagola deve essere fissata in maniera da non potersi liberare dall’avvolgisagola.
Sagola personale di 10 metri.
Due lampade stroboscopiche, da collocare sotto l’apertura dei buchi.
Moschettoni da roccia ad alta tensione in alluminio.
Prima si salire sulla crosta di ghiaccio dalla terra ferma è opportuno saggiare lo spessore del ghiaccio, magari non tramite il lancio di pietre in quanto le stesse verrebbero in seguito inglobate nel ghiaccio stesso creando rischi nel caso di ulteriori tagli con la motosega ma prestando attenzione all’individuazione di crepe e chiedendo anche consigli “ai locali” che meglio di altri possono dare informazioni sullo stato del ghiaccio.
Una volta ottenuti dei riscontri positivi, si può salire sulla crosta ghiacciata e procedere ad alcuni buchi di prova per vericare con esattezza lo spessore presente, che ricordiamo non deve essere inferiore ai 10 centimetri.
Preparazione del campo di immersione:
Il più usato è quello di tagliare due buchi nel ghiaccio ad una distanza di circa 25 mt l’uno dall’altro e a metà percorso un buco più piccolo che in casi d’emergenza consenta l’uscita. I buchi nel ghiaccio devono essere tagliati vicino alla riva in maniera che si riesca a vedere il fondo e risulti più facile l’orientamento.
I blocchi di ghiaccio tagliati vanno issati in superficie con l’aiuto del piccone e della pala e posti intorno ai buchi, e mai invece spingerli sotto la superficie ghiacciata del lago dove potrebbero intralciare le sagole guida.
I buchi vanno delimitati con i paletti e la fettuccia per evitare accidentali cadute negli stessi. Sembra banale ma non è così: la maggior parte degli stage o dei campi esplorativi non si esaurisce in un giorno soltanto di immersione, basta così un paio di ore affinchè si riformi un piccolo straterello di ghiaccio che in caso di nevicata notturna, anche minima da ricoprire tutto e rendere invisibili le aperture.
Nei due buchi principali, arrivo e partenza, vanno calate le lampade stroboscopiche ad una profondità di circa 30 cm sotto la superficie di ghiaccio come punto di riferimento.
Dopo aver fissato l’avvolgisagola sul ghiaccio vicino al buco di partenza due istruttori si immergono, dopo aver preso i riferimenti con la bussola, e srotolando la sagola ne portano l’estremità fino al buco d’arrivo. Giunti al buco d’arrivo passano il capo della sagola ad un assistente che la assicura. Fuori dall’acqua un istruttore deve essere pronto per eventuali interventi d’emergenza.
A questo punto, facendo ripetuti segnali di controllo, gli apneisti possono lanciarsi in una immersione che toglie veramente il fiato.
Come ci si immerge:
L’Immersione in apnea, presenta caratteristiche simili all’immersione con le bombole, ci si immerge o sagolati (meglio) o liberi, ed in questo caso, l’assistenza deve essere aumentata.
Si va uno alla volta, sotto l’occhio attento dell’accompagnatore (rigorosamente con le bombole), premurandosi di segnalare sempre la propria partenza con un cenno concordato precedentemente, e bisogna sempre aspettare che il compagno risponda e che parta assieme a noi. La perdita dell’orientamento è questione di un attimo e ne va della vita stessa!!!
E’ di fondamentale importanza non pinneggiare durante l’immersione in prossimità del fondo per evitare di alzare limo o fango dal fondo che creerebbero difficoltà di visibilità.
La sagola deve essere tenuta corta e non estesa, quando non serve per tutta la sua lunghezza per evitare il rischio che la stessa si ingrovigli.
La durata dell’immersione non dovrebbe superare i 10-15 minuti per evitare problemi legati all’ipotermia, in quanto si scende con muta umida…
Al termine dell’immersione ci si toglie la cintura della zavorra, la si passa all’assistente e con una vigorosa pinneggiata ci si siede sul bordo del buco.
Attrezzature personali:
Per questo tipo d’immersione oltre alla solita attrezzatura di base sono consigliati:
Muta di almeno 5mm con salopette.
Guanti e calzari in perfetto stato e di spessore adeguato.
Grasso di foca nei punti del viso che restano scoperti.
Almeno un chilo di piombo in più in cintura.
Perché fare immersioni in apnea sotto il ghiaccio?
Perché Immobili, sotto il ghiaccio, ammiriamo le bolle d’aria muoversi lentamente come alla ricerca di una improbabile via di fuga da questo universo piatto, una interminabile lastra di ghiaccio dal colore verde chiaro che segue le nostre azioni con un susseguirsi interminabile di sfumature e di chiaro scuri.
Il video che segue è un mix tra la discesa in fuoripista e l’immersione unde ice…