Si è appena concluso il Vertical Blue 2011, giunto quest’anno alla terza edizione, che come sempre fa il “botto” di record nazionali e mondiali: ben 25 i primi e due i secondi.
Andando oltre alla cronaca dei singoli giorni, effettuata sia sul blog ufficiale della manifestazione, che su molti forum, cerchiamo di fare una analisi tra il serio e il faceto, dando qualche voto, facendo complimenti ma anche senza risparmiarci qualche critica!
Partiamo dal padrone di casa e organizzatore dell’evento: William Trubridge. Voto: 7.
Si porta a casa il record nel FIM (immersione libera) nel terzo giorno con un tuffo lunghissimo, 4’13” e a -121 metri ma anche un “fastidio” all’orecchio che lo mette K.O. nel proseguo del campionato. Bravo ma non stellare come sempre, forse il -101 nel CNF del dicembre scorso l’ha un po’ “svuotato”.
Carla Hanson. Voto 5-.
Non completa la sua trasformazione da nuotatrice di alto livello (ex-doppia primatista mondiale di delfino nei 200 e 400 metri) ad apneista. Raggiunge due volte la quota del record nazionale ma manca il protocollo. Per lei cartellino rosso per ben due volte! Appuntamento rinviato al mondiale greco.
Igor Liberti. Voto 8.
Lo svizzero è bravissimo, migliora 4 volte il record nazionale nel FIM, strappandolo all’italo-svizzero Andrea Zuccari, portandolo a -82 metri. Una progressione tranquilla senza errori e senza strafare: 76/77/80/82.
Lena Javanovich. Voto: 4.
Un record nazionale, -65 metri, ma si porta a casa anche due Black Out e una squalifica nel Surface Protocol. Nel complesso deludente…
Dave Mullins. Voto: N.P.
Problemi non chiari, tenta il record nazionale australiano diverse volte, mancando il protocollo in due occasioni, gira prima un paio di volte e un paio di volte non parte…forse non era in forma! Sbaglia nell’interstardirsi nella misura anche se è bravo comunque a non andare in black-out!
Walter Steyne. Voto: 6.
Agguanta due volte il record nazionale nel CWT con 102 e 106 metri e due volte nel CNF con 70 e 74 metri. Due i passi falsi: parte dichiarando -105 e finisce dichiarando -110, guadagnandoci due B.O. che bisogno c’era?
Eric Fattah. Voto: 6.
Senza infamia e senza lode, conquista il record nazionale nel CWT con 104 metri.
Junko Kitahama. Voto: 3.
Si contende la palma della peggiore in assoluto della manifestazione. Spara cifre sopra le sue capacità, incrementando la quota anche dopo un S.P. guadagnando solo un B.O., tra tentativi abortiti ed errori, nel globale, un Vertical Blue da dimenticare. Le diamo 3 solo per un supporto al Giappone!
Lo spagnolo Roen Voto: 7.
Bravo! Ritocca il record nazionale due volte, 85 e 88 metri nel CWT e nel CNF fissa la misura a 50 metri.
Natalia Molchanova. Voto: 0.
La russa si merita il voto più basso. Giunge al Vertical Blue con un obbiettivo ben preciso: riprendersi il record nell’assetto costante che le era stato ingiustamente cancellato se non altro per un verdetto giunto con qualche mese in ritardo, ma lo fa nella maniera peggiore.
Dichiara un -103 metri fin dal primo giorno e porta a casa una brutta sincope. Si riprende con un -90 metri e ci si chiede il perché di una quota così inutile, poi rilancia con un -102 metri e nuovamente sincope, ripiega ancora ritoccando in meno la misura con un -100 metri e nuovamente in sincope prima di agguantare il tanto agognato primato pergiunta con fatica.
Da una che è considerata la più forte atleta del mondo, con primati in tutte le discipline (eccetto assetto no limits) con prestazioni anche migliori di quelle maschili, ci si aspettava almeno una maturità sportiva. Con 9 giorni effettivi di competizione, poteva tranquillamente avvicinarsi alla quota, magari con un paio di tuffi di avvicinamento intorno ai 98-99 metri e poi mettendo il primato anche a -103 metri.
In questa maniera invece, questo record è “macchiato” da troppe sincopi e in una cronaca giornalistica non può non farlo notare.
Macarena Benitez. Per la cilena, voto: 10.
Bravaaa!!!! Con umiltà, sfrutta appieno quello che offre il Vertical Blue: condizioni ideali in acqua e dal punto di vista logistico, grandi apneisti a cui chiedere consigli, 10 giorni per migliorare..e lo fa con classe, non si fa prendere dallo sconforto con quote che molti avrebbero considerato “ridicole” e si migliora, migliorando il record nazionale nell’assetto costante con un progressivo -42, -45. -48 e con un finale -50 metri. Nel FIM parte da un -25 (anch’esso record nazionale) e arriva a -35 metri, nessun S.P. nessun B.O.
Macarena batte Natalia, con umiltà arriva e si porta a casa un buon punteggio globale che sicuramente la farà entrare nella top ten annuale di AIDA.
Il cileno Simon Bennett, voto: 9.
Ritocca il record nell’assetto costante ben 3 volte, con -34, -37 e -40 metri e nel FIM con -45, -48, -52! Nessuna sincope, nessun S.P. Pulito e preciso, merita ampiamente questo voto.
A conti fatti, sono gli atleti “B” dai quali ci si aspetterebbe qualche errore in più, un po’ di avventatezza per spirito di emulazione o di vergogna per quote ben minori rispetto a quelli di fascia “A”, che fanno fare bella figura ad AIDA International.
Come qualcuno ricorda, due anni fa, Davide Carrera partecipò al Vertical facendo una splendida figura, giocò con le quote, senza carpare e con la maschera, raggiunse i -99 metri, non volendo raggiungere di proposito i -100 metri.
Dove sta invece la maturità di Natalia?
Oggi, con questo tipo di competizioni che durano diversi giorni, non c’è bisogno di tentare subito il record! Una volta, quando atleti come Pelizzari, Pipin avevano a disposizione un tuffo soltanto, i rischi erano ovviamente maggiori, ora no! Non è più accettabile vedere certe scene.
Certo, spingere un po’ oltre ci sta, ed infatti gli errori nei protolli di convalida sono ammessi, ma “sambare” ripetutamente, anche in profondità, denota solo di essere testardi: ognuno ha i propri limiti, un atleta ma un professionista conosce non solo le proprie capacità, ma anche il proprio corpo molto meglio che un “comune” apneista, penso quindi che se io riesco a capire che non è il tuffo “ideale” per icrementare i miei massimali, un “top level” dovrebbe saperlo molto meglio!
Che fare?
Niente! Provare a mettere “paletti” è forse inutile con questa gente! Personalmente introdurrei la visita neurologica obbligatoria per gli apneisti, come una buona visita di idoneità otosub, con una tac in caso di sincope. Magari anche l’impossibilità di procedere nella competizione in caso di sincope….
Ma quando uno come Trubridge, propone addirittura di eliminare il sistema di sicurezza del contrappeso e di andare “liberi”….
Come nasce e muore una disciplina