AIDA WC INDOOR, per gli azzurri risultati tra luci e ombre.

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313240_2514202980637_1420064556_32819041_617899878_nLignano (UD) – (nella foto: da sx: Gabriele Satto, Alessandro Vergendo, Gaspare Battaglia, Tommaso Buglioni).

Partiamo da lontano, dicendo che partecipare ad un mondiale sapendo della squalifica che la Federazione aveva preannunciato con un comunicato stampa qualche settimana fa, fa si che tutti gli atleti azzurri presenti raggiungano la sufficienza in automatico.

Detto questo, bisogna analizzare il risultato di una nazionale “azzoppata” nei numeri ma molto motivata che presenta alla fine solo Tommaso “Tom” Buglioni, Gaspare Battaglia e Gabriele Satto, il primo in tutte e tre le discipline mentre gli altri due solo sulla statica.

Tommaso Buglioni butta via durante la qualificazione della dinamica senza pinne oltre al record italiano anche la qualificazione per la finale, con i suoi 127 metri raggiunti per un errore banale: l’acqua che per un attimo supera il mento, facendo così coprire le vie respiratorie, regola ferrea dell’AIDA con squalifica immediata. Malgrado l’evidente uscita perfetta, senza affanno, senza sambe e con i complimenti per la prestazione anche da molti giudici, non c’è nulla da fare, “le regole sono le regole” e dal video si vede bene.

A cui si aggiunge lo smacco per non aver fatto la dichiarazione per la batteria della dinamica con le pinne, di fare lo spettatore e non l’atleta in gara.

Già alla domenica sera un mondiale finito per “Tom” che tuttavia, grazie alla possibilità di fare “l’opener” ovvero l’apripista, (in questo caso meglio dire l’apriacqua), e con il “placet” del Presidente di AIDA ITALIA, avrebbe tentato nella finale della dinamica senza pinne e in quella con attrezzature i due record italiani delle specialità. E così è stato per “TOM” che ha realizzato i 127 metri (nella impegnativa vasca da 50 metri) nella DNF e nella finale della DYN i 180 metri.

Bravo TOM!!!!

Soprattutto in luce anche al miglioramento tecnico sia della pinneggiata stessa che delle attrezzature che garantirebbero, secondo anche il parere di molti allenatori e atleti presenti, di oltrepassare con estrema facilità il muro dei 200 metri.

Anche nella statica il risultato è davvero buono poiché realizza i suoi due migliori tempi personali in batteria di qualificazione, con 6’21” e con il 6’33” della finale che gli vale il 16 tempo assoluto.

Gabriele Satto si difende egregiamente realizzando il proprio miglior personale nella finale di statica dove raggiunge il 15 tempo assoluto con 6’38”.

Mentre bisogna tirare le orecchie a Gaspare Battaglia, con il suo incredibile 8’04”, realizzato con una tranquillità davvero stupefacente, (record nazionale) avrebbe conquistato addirittura la medaglia di bronzo, ad una manciata di secondi da quella del metallo più prezioso.

Ma la scarsa dimestichezza con il regolamento AIDA ha fatto si che sbagliasse la procedura del protocollo di superficie, lasciando il tappanaso a serrare ben bene le narici.

Un 8’04” perfetto, con un viso affaticato ma estremamente lucido, tanto da lasciare sbalorditi in primis anche Kimmo Lahtinen, giudice della sua prova, che scuotendo la testa e passandosi la mano sul viso, non può far altro che squalificarlo…

Sicuramente alla squadra è mancato un po’ lo spirito di gruppo e la conoscenza del regolamento. Alcuni errori, come quelli compiuti da Tommaso si sarebbero potuti evitare leggendo bene le poche regole a riguardo, mentre sulla prova di Gaspare, oltre all’automatismo della procedura, anche una poca strategia di gara: la possibilità di annunciare nuovamente i tempi per la finale, garantiva ai tre atleti italiani di essere l’assistente l’uno dell’altro, con ampio tempo tra una prova e l’altra, come hanno fatto quasi tutti gli altri atleti, in primis Lopez-Letho Veera che realizza il proprio record nazionale e riesce ad essere pure la coach del proprio compagno Mikko Pointenen che giunge quarto. Ma non si può chiedere molto di più a chi per essere in vasca ha dovuto fare una serie di “salti mortali” lavorativi, personali e famigliari.

Resta sicuramente una bella esperienza per tutti, sia per gli atleti che per uno staff davvero eccezionale e del quale ritorneremo a parlare in uno dei prossimi post.

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