Con un po’ di ritardo arriva il post sul mondiale AIDA di Lignano…(ma capitemi, abitando alle Cinque Terre, le priorità erano altre in questi giorni e anche in queste ore)…
Allora, innanzitutto, come ho già detto..la possibilità di viverla a 360° spaziando dai ruoli di coach, giornalista, membro dell’organizzatazione, giudice.. 🙂 è stata davvero divertente e coinvolgente, tanto da non sentire né stanchezza né fatica..sino al giorno del rientro!
Ma passiamo all’analisi delle gare.
Venerdì DNF (dinamica senza pinne).
In campo femminile femminile: grandissime prestazioni in finale con ben 2 Record Nazionali conquistati uno dalla polacca Emilia Biala che giunge quarta con 141 e l’altro dalla sorpresa mondiale, l’australiana Jody Fisher che realizza ben 150 metri. Delude la pluri-primatista della disciplina Kathryn Nevatt che conquista un argento con 148 metri. Terza l’affascinante croata Dajana Zoretic che malgrado realizzi la miglior prestazione con 153 metri, rimedia una penalità che la relega al bronzo.
Ricordiamo che la vasca era da 50 metri e sebbene tale lunghezza sia ideale per la dinamica senza pinne, la dinamica senza pinne necessita per avere prestazioni massimali la lunghezza di 25 metri.
In campo maschile grandi prestazioni con ben 9 atleti che girano 3 vasche complete andando sopra i 150 metri.
La lunghissima gara, che si conclude quasi alle nove di sera, vede lo scontro in corsia A del francese Frederic Sessa, e in corsia B del norvegese Bjarte Nygard, una partenza di entrambi leggermente lenta, quasi a studiarsi da sotto il pelo dell’acqua per uscire un metro dopo l’avversario, neanche fossero ciclisti su pista. Alla fine è il francese che la spunta, mentre Byarte raggiunti i 196 tenta ancora disperatamente il muro dei 200 metri rimediando solamente un Black-out. Fred Sessa va ancora lungo e si ferma a ben 207 metri. Superlativo! Peccato per Byarte, che avrebbe raccolto un ottimo e meritatissimo argento, soprattutto per lo stile dimostrato in vasca.
La medaglia d’argento va così a Goran Colak, l’atleta croato che corre sia sotto CMAS che AIDA, raggiunge i 194 metri, un metro davanti al danese Rune Hallum Sorensen che dopo essere stato squalificato, vince il ricorso. Da giudice presente alla discussione non mi posso esprimere la mia idea in merito. Che strappa così la medaglia all’atleta “di casa”: William Trubridge che si ferma a 174 metri.
Sabato, finale della DYN (dinamica con pinne).
In campo femminile si registra un record nazionale con Jody Fisher che con 166 metri realizza la miglior prestazione nazionale per l’Australia. (solo 16 metri in più della sua prestazione di DNF, segno di una scarsa padronanza della tecnica della monopinna). Mentre delude la croata Lidija Lijic, poco in forma in questo mondiale che rimedia una netta penalità che la relega al 5 posto. Fuori dal podio anche Kathryn Nevatt, che con 186 metri è solo quarta, mentre al terzo posto giunge la croata Dajana Zoretic con un bellissimo e pulitissimo 200 metri realizzato con una sensualissima muta argentata! Mentre l’argento va alla polacca Emilia Biala che realizza 203 metri mentre l’oro alla Ceca Barbora Ivanska con 206 metri!
In campo maschile la suspance la regala Goran Colak!
Una splendida performance, netta pulita e senza fatica permette a Goran in 3’11” di coprire ben 273 metri! Record Mondiale! Telecamere, macchine fotografiche immortalano questo momento…quando uno dei safety tocca Goran per complimentarsi, prima che il giudice abbia estratto il cartellino bianco per convalidare positivamente la prova. Gelo tra coloro che conosco il regolamento: l’atleta non può essere toccato da nessuno prima che il giudice dia il responso sulla prova. Scatta quindi il cartellino rosso che significa squalifica immediata. Niente medaglia d’oro e niente primato.
Un’atmosfera pesante che investe tutti. In primis il “colpevole toucher”, che si ritira addirittura in un angolo della piscina con le lacrime che gli rigano il viso! È lo stesso Goran che va addirittura a consolarlo!
Reclamo scontato dell’atleta ch e si presenta davanti ai giudici addirittura con una petizione per perorare la sua causa firmata da una lunga lista di atleti, tra essi anche Guy Brew, Mikko Pontinen e Byarte Nygard, rispettivamente primi, secondi e terzi, in quel momento. Un grandissimo gesto di Fair Play che va applaudito come la prova stessa di Goran!
Protesta accolta e Goran conquista così il primo posto.
Ma la suspance continua per il secondo posto, anche in questo assegnato in base ai ricorsi, Mikko Pontinen che aveva raggiunto i 261 metri, aveva rimediato anche una penalità, andando quindi a realizzare 125,5 punti, gli stessi di Guy Brew che invece aveva conquistato 251 metri senza penalità.
Ricorso rigettato e quindi Brew all’argento e Mikko al bronzo.
Per dovere di cronaca diciamo che ben 7 atleti hanno realizzato prestazioni sopra i 220 metri mentre sono 11 quelli sopra i 200! Peccato che ancora una volta, questa logica degli annunci di prestazione bassissime (1 metro) rovinino la suspance della finale. 8 di queste 11 prestazioni sono state realizzate annunciando 1 metro!
Deludono i venezuelani impegnati in una “guerra” per la conquista del record pan-americano, sia Carlos Coste che Antonio Del Duca rimediano un black-out! Antonio, il più informa dei due, incredibilmente decide di usare per la finale un mutino prestato, di una taglia più piccola di quella che gli servirebbe e che gli stringe soprattutto sul collo! Viene da chiedersi cosa ci stia a fare un allenatore se non interviene in questi momenti! Si vede che la sua passione per i giochi di magia, con cui intratteneva gli altri atleti, lo ha spinto a realizzare un’altra performance, la scomparsa del record pan-americano del suo atleta.
Domenica tempo di statica, terzo e ultimo giorno di queste serrate finali.
In campo femminile l’oro va a sorpresa a Kathryn Nevatt che riscatta un mondiale sottotono con una prova da 7’12”. Seconda la dolce e timida Veera Lopez-Lehto che ferma i cronometri a 7’03” nuovo record nazionale finlandese, mentre sul terzo gradino del podio sale la giapponese Hirose Hanako con 6’32”.
Dal quarto posto parte una sequela dei record nazionali che inizia con Barbora Ivanska che fermando i cronometri a 6’32” realizza il nuovo NR ceco, seguita dalla britannica Georgina Miller con 6’11”, da Jody Fisher con 6’09” ed infine da Emilia Biala con 6’03”.
In campo maschile invece l’oro va a Goran Colak che con un secondo in più del polacco Kwiatkowski Adrian 8’10” e 8’09”. Mentre terzo arriva lo svedese Dextegen Ulf che conquista la medaglia dopo la squalifica di Alexey Molchanov.
Il russo, da cui molti si aspettavano un mondiale super, delude oltre le aspettative, rimediando solo alla fine con una superba prova di 8’03”! Peccato che venga toccato dalla sua assistente prima che i giudici convalidino la sua prova! Resta l’amaro in bocca per lo “stupido” errore rimediato da Gaspare Battaglia che gli fa buttare via una meritatissima medaglia d’argento!
A margine da sottolineare la prova di statica del francese Sessa: Fred la sera prima ha fatto baldoria con la squadra francese, alcuni giudici, ed atleti, in una lunghissima sequela di “sigaretta/bicchiere di rum” sino a maturare una quantità ed un orario indecente, salvo poi far fermare i cronometri a 7’04”, neanche 8 ore dopo, suo nuovo personal best!