Quando torni indietro dall’isola del Giglio ti porti nel cuore una serie di storie che viene difficile non solo metter sulla carta ma anche riordinare nella mente, e molte di esse sono storie tristi, che ti scuotono sin nel profondo dell’animo.
Ma uno scampolo di felicità a volte è possibile anche in queste occasioni e un sorriso, a così tanti giorni di distanza dalla tragedia, i vigili del fuoco subacquei sono riusciti a strapparlo ad un bambino di Verona.
Filippo, almeno così ho capito che si chiami, si trovava sulla nave per una vacanza con il suo papà, la mamma, invece, è venuta a mancare qualche anno fa per una brutta malattia. Una vacanza comunque a tre: Filippo, papà e un orsacchiotto di pezza, ultimo regalo della mamma, diventato negli anni il compagno inseparabile di confidenze e di giochi. Ma nei momenti concitati del naufragio, l’orsacchiotto rimane nella cabina. E per Filippo si riapre un trauma, tanto che le notti insonni diventano così tante che il papà decide di prendere carta e penna e di scrivere alla famiglia che al Giglio li ha ospitati.
E la lettera passa di mano in mano, dalla famiglia al sindaco dell’isola Sergio Ortalli, che a sua volta la consegna nelle mani del responsabile dei vigili del fuoco subacquei i cui uomini non hanno avuto problemi ad inserire l’orsetto nella lista dei dispersi da riportare a casa.
E oggi, dopo essere tornati nuovamente nel ventre d’acciaio della nave, aver percorso gli stretti e angusti passaggi, il gruppo SAF (speleo-alpinistico-fluviale) ha raggiunto la cabina e recuperato il peluche, per ridonare così il sorriso al piccolo Filippo.
Ho avuto il piacere di incontrare e di intervistare per la rivista Mondo Sommerso (articolo in uscita a fine mese) alcuni di questi ragazzi del gruppo SAF, guidati dal caporeparto Modesto Dilda: Bortolus, Scaldaferro, Priano, Marini, Boaria, Blanda che sono stati tra coloro che, giunti tra i primi all’isola del Giglio, hanno lavorato incessantemente per giorni e giorni, procedendo anche al salvataggio del commissario di bordo della nave, Manrico Giampedroni.
Senza dimenticare Giorgio Sgherri, responsabile del comando coordinatore regionale dei Vigili del Fuoco Sommozzatori della Toscana.
A loro va ancora una volta il mio applauso e il mio ringraziamento per il loro quotidiano lavoro.