Nave Concordia…e se si affondasse?

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Quanti di voi conoscono la pratica dello “scuttling”?

La nave Costa Concordia, da me fotografata durante la permanenza al Giglio per il reportage su Mondo Sommerso

Calmi calmi, non è un nuovo sport “estremo” tipo il balconing (salto dalle terrazze di albergo direttamente nelle piscine sottostanti), nemmeno una perversione sessuale, lo “scuttling” è l’autoaffondamento volontario di imbarcazioni.

Praticato a fini bellici durante la seconda guerra mondiale, sia per creare “ostacoli” alle forze da sbarco alleate, sia per atti estremi di onore, (meglio affondare che consegnarsi al nemico), oggi in tempo di pace è una pratica che sta prendendo sempre più piede all’estero per la creazione di reef artificiali.

Tanto per fare un paio di esempi, nel 2006 gli Stati Uniti hanno proceduto all’affondamento intenzionale della ex portaerei “Oriskany”, nel maggio 2009 è stata affondata al largo dell’isola di Key West, Florida, la nave da trasporto militare USA “Gen. Hoyt S. Vandenberg”, l’Australia invece ha proceduto all’affondamento della ex fregata militare “HMAS Canberra” e l’elenco potrebbe continuare.

Non si tratta di affondamenti “incontrollati”, come già avvenuto in passato, (stando a quanto scritto in libri quali ad esempio “Navi a perdere” di Riccardo Bocca), ma progetti ben strutturati che partono innanzitutto dalla bonifica del relitto con l’estrazione di tutto il carburante, degli altri solventi, dei motori, andando via via al resto dell’arredamento, saldando anche quei comparti che sarebbero potenzialmente pericolosi se frequentati.

Benché poco se ne parli tra la gente, è un discorso che spesso i subacquei affrontano dal ritorno da un’immersione talvolta impegnativa su un relitto che, a differenza di un affondamento volontario, sul fondo del mare c’è finito per un evento tragico, spesso portando con sé numerose vittime.

Un relitto a poca profondità, che serva anche da “scuola” per imparare quei rudimenti basilari dell’immersione in ambienti difficili, anche solo per un’immersione diversa, genererebbe anche un ingente ritorno economico per tutta l’area interessata: dai diving ai bar, dai ristoranti agli alberghi, passando per negozi specializzati e non. Insomma, magari anche una ricetta per uscire dalla crisi, da inserire su zone che, a differenza di altre non hanno quel “quid” di biodiversità marina che le renda accattivanti…

Discorso che è approdato fin dal 2010 in parlamento dove vi sono due proposte di legge che hanno iniziato il loro iter legislativo, una, la n.3943, proposta dall’on. Di Stanislao dell’Italia dei Valori e l’altra, la 3626 del leghista Chiappori. (Disposizioni in materia di affondamento di navi radiate dai ruoli del naviglio militare per il ripopolamento della fauna ittica e la promozione del turismo subacqueo).

Insomma, una legge che sarebbe largamente bipartisan e che incontra anche il parere positivo di altri senatori ed onorevoli, abituali frequentatori dei mari italiani.

Ma si sa, faccende più importanti stanno caratterizzando in questi mesi l’attività politica, ma magari di fronte ad un evento eccezionale come la rimozione della nave Concordia dai fondali gigliesi, potrebbe accelerare il suo iter.

Non sono infatti pochi quelli che all’isola del Giglio vedrebbero di buon occhio questa operazione di “scuttling” ben inteso, dopo opportuna e precisa bonifica della suddetta nave.

Ma visto l’alto costo di rimozione e la necessità, a quanto sembra di capire, di procedere ad una rimozione della stessa tramite la smantellazione “in loco”, potrebbe essere una soluzione da prendere in considerazione.

Ma cosa dicono gli esperti di biologia marina? Stando a quanto dichiarato da quelli esteri, e per conferma basta una semplice ricerca tramite google, “lo scuttling genera il ripopolamento ittico e realizza barriere antistrascico che consentono di ricostruire le risorse biologiche costiere degradate da un intenso sfruttamento di pesca. Il relitto crea una barriera artificiale sommersa che ha la capacità di richiamare grandi quantità di pesci ed altri organismi marini, soprattutto offrendo appiglio alle forme sessili (quali spugne, gorgonie, ecc.) e di proporre nuovi e suggestivi scenari per la subacquea ricreativa”.

Di questo argomento se ne parlerà anche in un convegno in occasione della prima edizione di “La Città  dei palombari” che si terrà a maggio a Le Grazie (SP).

Esempio di “Scuttling”:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=NeokVlhDRMc[/youtube]

 

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